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Storia e tradizioni

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Cenni storici, campo volo, monumenti e cartoline storiche.

Cenni storici

Le origini dei luoghi del territorio poveglianese si riconducono al Montello ed al suo territorio. Alle pendici dei colli si trovano fin dall’XI secolo a.C. alcuni villaggi, le cui abitazioni sono poste verso sud, sulla pianura, mentre a nord sono collocati i Castellieri, vere opere difensive.
Appare inoltre da alcuni studi effettuati, che la centuriazione romana fosse inserita in alcune strade del territorio: via S.Antonio è un cardo, mentre via Barrucchella e via Postioma sono decumani dell’agro centuriato travisino.
Nel II secolo a.C. i Romani controllavano la Pianura Padana, tutelando i territori e i popoli che vi risiedevano. Il grande sistema viario viene realizzato: nel 148 a.C. la strada Augusta collega Genova ad Aquileia e successivamente la via Annia unirà Aquileia ad Adria. Si intensificano i rapporti tra il centro ed il nord della penisola, molti romani si spostano nella pianura padana, inserendosi nella nuova realtà geografica, economica e sociale, in modo pacifico.

Tra il 42 ed il 49 a.C. viene estesa a tutta la popolazione padana la cittadinanza romana mentre si attua il processo di romanizzazione del territorio attraverso la centuriazione.
Nel 49 a.C. Tarvisium diventa Municipium romano con propria autonomia amministrativa, mentre la popolazione acquisisce l’iscrizione alla tribù Claudia.
Lungo la Postumia si trovano insediamenti per la manutenzione delle strade a Postioma e a Villorba, mentre nelle nostre campagne fioriscono le ville dei proprietari terrieri, alle pendici del Montello, ma probabilmente anche Camalò ospitava un’abitazione destinata a villa.
L’economia locale si sviluppa anche grazie alla costruzione della strada Claudia Augusta che collegava Altino alla Germania, favorendo gli insediamenti nelle zone a noi limitrofe come Spregiano e Lovadina.
Sulle origini di Povegliano, si racconta sin dal Medioevo che in seguito alle inondazioni del Piave, gli abitanti si spostarono nell’alta de Pojan dove sarebbe sorta tra il VI ed il VII secolo la Pieve di S. Maria. Il nucleo originario però era forse localizzato a Pojarin, zona nei pressi di Visnadello, poco distante dalla strada Claudia Augusta. Nella strada che da Povegliano porta a Visnadello furono rinvenute alcune sepolture ed un antico corredo funebre..

Anche a Camalò sono stati ritrovati alcuni reperti archeologici: una tomba a cassetta ed embrici di epoca romana, oltre ad anfore e monete. I luoghi del ritrovamento: località Fratina, verso le cave, vicino al cimitero, e anche in altri terreni nel centro del paese.
Antiche strade come via Levada a Povegliano e via Postioma a Camalò, segnano un percorso che collegava Postioma e Lovadina.
I nostri territori hanno conosciuto le invasioni dei popoli del nord e dell’est dell’Europa, che hanno lasciato tracce della loro dominazione anche nella toponomastica.
Fin dal Medioevo Camalò è indicato tra i beni appartenenti alll’Ospadale di S. Maria di Piave di Lovadina, e a Lovadina sorgeva un ospedale –ospizio che accoglieva le anime dirette ai luoghi sacri.
Santandrà è invece nominato insieme a Povegliano nel 994, in un diploma imperiale di Ottone III, dove sono concessi territori a Nord della Postumia al Conte Rambaldo di Collalto, Conte di Treviso.
Nel 1152 la pieve di Volpago , dove Camalò è indicata come cappella dipendente, e quella di Povegliano, godono della protezione del Papa Eugenio III.
Nel 1231 la chiesa di Santandrà viene annessa sotto la giurisdizione dell’Abazia di Nervesa, mentre nel 1344 sarà una cappella di Povegliano.

Nel 1164, riconosciuti gli ordinamenti comunali della città, la campagna circostante sarà coinvolta nelle imprese che segnano la storia delle nostre zone. Dall’adesione alle Leghe Veronese e Lombarda , raggiunta la pace di Costanza nel 1183, si dovrà soccombere la tirannia che i Da Romano impongono alla città, a cui si aggiungono le lotte tra Guelfi e Ghibellini, nelle quali compare Gherado da Camino signore di Treviso.
Ogni paese, chiamato regola, è rappresentato dal meriga, responsabile del buon andamento del villaggio, della percorribilità delle strade, dei dazi e pagamenti.
Al dominio di Gherardo da Camino seguono i Conti di Gorizia, i vicari imperiali nel 1328, l Signoria Scaligera nel 1339 e la dominazione veneziana. Nel 1384 Leopoldo d’Austria cede il territorio trevigiano ai Carraresi di Padova, ai quali seguono i Visconti , ma nel 1389 la città di Treviso si offre a Venezia, che la proteggerà fino al 1797, anche se nel 1509 la guerra di Cambrai viene turbare il clima pacifico instaurato dalla Serenissima.
Con la dominazione veneziana le regole diventano Ville: Camalò, Povegliano e Santandrà diventano ville del Quartier “Campagna Inferiore” della Podesteria di Treviso.

Consolidato anche il prestigio religioso delle pievi nei confronti delle cappelle che da esse dipendono, dove non mancano i litigi quando queste mostrano un tentativo di autonomia e di indipendenza. Gli enti religiosi posseggono molti terreni nei territori del nostro comune, ma saranno i signori veneziani e trevigiani ad acquistare terreni nel periodo di maggior floridezza economica della Serenissima, facendo sorgere ville e residenze signorili.

Già dopo il ‘500 la villa di campagna si trasforma in centro agricolo e produttivo. Tra le famiglie nobili presenti nei nostri territori ricordiamo: Michieli, Grimani, Giustinian, Albrici, Dolfin, D’Onigo, Da Borso, Sugana.
Tra il 1797 ed il 1814 Francesi ed Austriaci si contendono questi territori, ma nel 1814 si insedieranno gli Austriaci, ed in questi anni tra il disorientamento politico creato dai domini stranieri si riordina politicamente e dal punto di vista amministrativo, il territorio appartenente fino a pochi anni prima alla Repubblica di Venezia.
Nel 1807 viene riconosciuto il Comune di Povegliano, con le frazioni Santandrà e Camalò. Il dominio austriaco estende l’obbligo della scolarità, vista la presenza dell’analfabetismo tra la gente. Nel 1859 a Santandrà e a Camalò sono presenti locali scuola, ma per avere veri edifici scolastici bisogna attendere la fine degli anni ’30. L’annessione al Regno d’Italia avviene in un momento di crisi economica, con un gravoso sistema fiscale; la crisi economica porterà molti cittadini a ad emigrare anche nei paesi extraeuropei, tra cui il Brasile. La povertà e gli stenti spesso convivono con le malattie; a Povegliano troviamo una farmacia sorta nell’ambiente medico e scientifico di Sebastiano Liberali. Negli ultimi anni dell’800 sorgono le casse rurali , dove vengono elargiti i prestiti depositati i risparmi, ed i guadagni dei lavoratori che sono stati all’estero.

Nel cors della I Guerra Mondiale il nostro comune fu provato dalla guerra, la sede municipale viene trasferita prima a Ponzano e poi a Camalò, viste le vicine battaglie sul fronte tra il Montello ed il Piave. Alcune famiglie sono costrette alla profuganza. La fine della Guerra sfocia nella crisi economica che imperversa in tutto il paese, creando il malcontento generale della popolazione. L’avvento del fascismo, le guerre coloniali, i problemi economici avviano l’Italia alla II Guerra Mondiale, la quale porterà ancora distruzione e smarrimento. La crisi economica porterà ad un altro fenomeno di emigrazione, in Europa, America ed Australia.

La ripresa economica degli anni ’60, le attività tradizionali di artigianato subiscono uno sviluppo economico che incrementerà nuovi settori produttivi del nostro comune.
Negli ultimi anni con un ulteriore incremento demografico ed una economia viva sono sorte molte attività produttive, agricole, artigianali, alimentari, commerciali, edili, che hanno dato vita ad una proliferante economia.

– di Vania Pepe

Il campo volo

Tipo Titolo Scarica
  PDF2,4M La Grande Guerra racconta Povegliano - Il campo volo

Monumento ai caduti

Cartoline storiche

Ultima modifica: lunedì, 04 settembre 2023

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